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Dai templi greci all'arte del Rincrescimento

  • Nick Mummybook
  • 21 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 ago 2020

Non vorrei sembrare una di quelle mamme “ma le mie figlie…” però le mie figlie apprezzano l’arte e la cosa mi inorgoglisce molto, perché credo che, se hanno sviluppato un certo senso estetico ed interesse per quadri e monumenti, il merito sia mio. Ci pensavo oggi, mentre le vedevo dipingere Mirò. Io in disegno sono una frana, sia ben chiaro, ma comunque ho saputo guidarle. Ho preso un libro del celebre pittore catalano, ho fatto loro scegliere un quadro da riprodurre, poi YouTube e fermo immagine, pennelli, colori e via. Tutte e tre si sono messe d’impegno. L’arte parla ai bambini con grande pregnanza. E l’esempio ce l’ho in casa. Certo bisogna comunque educarle in un approccio gioioso, portarle in giro per mostre. Mi ricordo, per esempio, che piccolissime le abbiamo portate al Museo di Capodimonte, a Napoli. Sandra camminava da poco. Forse lì, sì, era un po’ troppo piccola. Diciamo che più che essere interessata alle opere esposte era attratta dai sistemi di allarme. Ma sono convinta che qualcosa della bella reggia dei Borbone le sia rimasto. Anche se, quando siamo andati a Paestum, sempre Sandra, arrivata al bookshop del museo archeologico si è buttata a terra; lì era un po’ più grande, ma era stanca, aveva caldo e voleva un gelato. E poi, nel suo lamento, aveva assunto comunque una posa plastica, che mi ricordava la Pietà di Michelangelo, non tanto per la Madonna quanto per il Cristo, col suo corpo abbandonato, non tra le braccia di Maria ma accanto al mobiletto dietro alla cassa. Eppure sono sicura che la bellezza e il fascino dell’antica Poseidonia abbiano lasciato in lei una traccia emotiva significativa. Certo finché queste cose si riescono a fare comodamente in casa - e in questo periodo non abbiamo scelta - tanto di guadagnato. É per questo che ho esultato, a gran voce, quando ho sentito l’annuncio di uno speciale Rai su Raffaello. “Wow la Roma di Raffaello!” ho detto con tono spontaneamente coinvolgente. E Sandra, pensiero e lingua veloce, col braccio sinistro poggiato sul divano, come una matrona romana, ha alzato la mano destra, e col tono di voce della Gerini in "Viaggi di Nozze", vi ricordate la scena in cui la vera protagonista è la stanchezza e la noia per aver provato tutto - anche “n’ascella sì n’ascella no” come dice la Arcuri - e dicevo Sandra, con la stessa desolazione per l’incapacità di trovare qualcosa di stimolante in uno speciale sul pittore rinascimentale, dice “Chi si annoia alzi la mano!”.

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