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Funzione espressiva dell'arte e funzione artistica dell'espressione

  • Nick Mummybook
  • 23 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 ago 2020

“Mammaaa!”

Paola mi corre incontro con la sua vocina festante e mi fa vedere un foglio dove c’è uno scarabocchio.

“Ma è bellissimo” le dico entusiasta.

Eh sì, sono entusiasta davvero, non tanto per il disegno in sé. Quanto perché quel disegno non stia sul televisore né sugli scaffali della libreria, non sulle gambe di Camilla né sul pavimento o sulle pareti, neppure sui vestiti o su di me. Ma così, quasi banalmente, su un foglio di carta.

Evviva! Paola è passata dalla teoria alla pratica: “clivele sooolo pollio, mamma” ovvero “si scrive solo sul foglio, mamma!”

Oh finalmente! E ora che abbiamo delimitato il campo di azione al formato A4, cerchiamo di capire un po’ di più su questi disegnini. Eh sì, perché a guardar bene, mi accorgo che Paola ha disegnato perfettamente una spirale! È stata brava e soprattutto chissà quali ragioni vi si celano! Perché ha fatto una spirale e non un cerchio, per esempio?

Mi metto subito al pc, alla ricerca di un metodo per interpretare velocemente le “opere” di Paola. Sul sito, che penso faccia proprio al caso nostro, si parla innanzitutto del colore: dalla scelta del bambino si capisce quale sia il suo carattere. Ma un momento, siamo noi a passare i colori a Paola (tanto per cercare, senza riuscirci, di limitare i danni)! Come faccio a sapere quali tinte sente più sue, se non la metto alla scelta? Se il suo animo è rosso, giallo o blu?

Ma la piccola ha appena imparato a scrivere solo sui fogli e merita la nostra fiducia. Diamole tutta la scatola!



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“Paola, a mamma, guardo cosa ti do!” La mia piccola allarga le braccia e prende la scatola, come una reliquia. I suoi occhietti ridono di gioia. Prende l’oggetto del desiderio e va in cucina. Io torno subito al pc. C’è uno schema molto interessante. Praticamente spiegano che bisogna prestare attenzione al punto in cui il bambino comincia a disegnare: al centro del foglio, egocentrico; in basso a sinistra, paura; in alto a destra, sogno.

“Dobbiamo prestare attenzione…” inizio io rivolgendomi concentrata al papà della piccola artista di casa. Ma, tutto a un tratto, arriva l’ex street art & body painting di casa, tutta allegra e baldanzosa: “critto bello, mamma”.

“Certo, Paola, scrivere è bello”.

E in cuor mio mi intenerisco: è il suo modo per ringraziarmi per averle dato l’intera scatola di colori.

“Critto bello, mamma”.

Ma come, usa sempre l’infinito e qui che ci vuole … “Paola, certo, scrivere è bello”.

Ma lei mi ripete “no, critto bello, mamma!”

“Ho capito, Paola, scrivere è bello, anzi bellissimo”.

Ma lei, insoddisfatta, mi prende la mano e mi porta in cucina. Ora capisco che mi sta dicendo: “mamma, ho scritto sullo sgabello”.



Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook


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