La caduta di Sandra

È stata una giornata stancante e, per vari aspetti, anche deludente. Ma, per fortuna, ora ceniamo e poi tutti a nanna. Faccio queste considerazioni con mio marito, quando sentiamo un urlo di dolore: Sandra si è fatta male. Mi viene incontro con il viso insanguinato, piange, ha gli occhi pieni di lacrime e nella mano, pure insanguinata, un dentino bianco brilla in mezzo a tanto rosso.

La portiamo in bagno, le sciacquiamo la bocca. Urla e piange. Non si capisce dove e come si sia fatta male. Io la sciacquo, ma neanche il tempo di togliere la mano che il sangue torna ad uscire copioso. A guardar bene, mi accorgo che sul labbro superiore ha proprio un buco, come un’orribile fontanella. Sembra di essere sul set cinematografico di un film horror, invece, siamo davvero nel bagno di casa nostra e Sandra è una maschera di sangue! A guardare le gengive, ci rendiamo conto che non ha perso solo un dente, ma due. Consideriamo l’ipotesi ospedale, mentre lei piange:

- Mamma, non mi lasciare, non mi lasciare, aiutami, ho paura, voglio stare con te!

Mio marito resta a casa con Paola e Camilla a cercare il secondo caduto sul campo di battaglia; mia sorella ci accompagna in ospedale.

Sandra in auto è più tranquilla, ha smesso di piangere, addirittura ha la capacità di considerare sul fatto che siamo in zona gialla. Io ho un mal di stomaco fortissimo, mia sorella guarda la nipotina dallo specchietto e preme il piede sull’acceleratore, quando Sandra, che ne ha ingoiato di sangue, con voce chiara, propone:

- Siccome non avevamo ancora cenato e siamo in zona gialla, vogliamo andare a mangiare una pizza?

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (2021)