La solitudine dei primi numeri
- Nick Mummybook
- 2 giu 2020
- Tempo di lettura: 1 min
La terzogenita non è che la si curi come la prima figlia. E neanche come la seconda. Cresce un po' da sé. Come Mowgli nella giungla, è educata alla sopravvivenza. Ha più senso pratico. Un'intelligenza diversa. Ma ora che sono in ferie, voglio prendermi cura di lei come se fosse la prima unica figlia.
E di progressi ne stiamo facendo: sto un po' più attenta alla sua dizione e qualche parola la pronuncia più chiaramente; le ho tolto il pannolino, seppure con qualche fisiologico incidente di percorso; e, dulcis in fundo, le sto insegnando a contare.
Lei, intraprendente com'è, a volte comincia da 30. Direttamente. Non dice proprio trenta, per la verità, dice penta e poi continua pentauno, pentadue....etc...etc...
Ad ogni modo, bisogna assecondare lo slancio della bambina. Così di tanto in tanto la faccio contare. A volte da uno a dieci, mentre stendiamo i panni. Altre da uno a trenta, mentre laviamo i capelli. Altre volte ancora, da uno fino a quando abbiamo voglia di contare, mentre ce ne stiamo abbracciate sul divano.
Uno, due, tre, quattro... lo trovo estremamente rilassante. È un momento d'amore, non di numeri. Solo che l'altro giorno, a pranzo, sarà che era impegnata a giocare con le posate, sarà che aveva troppa fame, ma quando le ho chiesto di contare, Sandra subito ha iniziato e subito ha concluso: uno, due, tutti!

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