Questo piccolo grande gioco
- Nick Mummybook
- 28 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Per andare al mare abbiamo preparato tutto. Dalla crema protettiva allo shampoo per la doccia. La mia borsa enorme, giallo ocra e un po’ vintage, è stracolma. All’interno tutto è sistemato con criterio di utilizzo. In fondo i teli per asciugarsi, in cima le cuffie per tuffarsi in piscina. Ormai mi sento la maga dell’organizzazione: non manca nulla. Eppure le mie figlie sono tutte intente a preparasi uno zaino ciascuna. La cosa non mi piace. So già cosa vorranno metterci dentro. In questo periodo, infatti, è scattata la febbre per le Cry’s babies, delle bamboline piangenti, con tanto di effetti personali minuscoli. Piangono, perché forse già sanno che Paola, Camilla e Sandra perderanno uno dei loro fantastici ed introvabili accessori (“introvabili” nel senso che se li perdi, per quanto sono piccoli, non li trovi più). A quel punto io mi ritroverei con delle Cry’s babies in carne ed ossa, bambine che piangono e piangono e piangono… No, no, fa troppo caldo per sopportare questi capricci! Meglio evitarli. Così fisso una regola: Al mare potete portare soltanto un gioco grande e un libro! Va bene - mi rispondono in coro. Così mentre aspettiamo il papà, che è andato a prendere la macchina, chiedo loro cosa abbiano messo nello zaino. Paola: Io ho messo una palla gonfiabile e il libro delle "Miracle Tunes". Benissimo! Camilla: Io ho portato un pallone e il libro "Tempestosa di Ladybug e Chat Noir". Benissimo! Sandra è silenziosa. Allora chiedo con sospetto: Sandra e tu che gioco hai portato? Sandra: Io ho portato la mia “Cry’s baby” - mi fa lei candidamente come se non avessimo detto nulla o come se una bamboletta che sta in una mano potesse essere annoverata tra i giochi grandi. Sandra sul gioco non mi ha ascoltato. E come libro? - le chiedo. Le istruzioni!

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook




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