Ridateci la pedana!
- Nick Mummybook
- 20 apr 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Eliminati i banchi a rotelle, ridateci la pedana! Non perché i professori debbano scrutare gli allievi dall’alto in basso, facendoli sentire inadeguati, ma perché possano avere uno sguardo d’insieme sulla classe.
Ridateci la pedana, non perché la didattica debba tornare ad essere la cattedratica lezione dell’Ipse dixit, ma perché i ragazzi possano fissare meglio il docente, soprattutto quando non hanno altri punti di riferimento o quando questi ci sono, ma non sono stabili, chiari, determinati.
Ridateci la pedana, non perché la tecnologia non abbia permeato le metodologie di insegnamento e di pratica scolastica, ma perché al docente si riservi un ruolo cardine. Ridateci la pedana, non perché il docente non sappia quando sia il punto di scendere e girare tra i banchi, ma perché i genitori siano consapevoli che, per salire quel gradino, quel professionista si è formato e si prepara tutti i giorni al suo lavoro e alla sua funzione.
Ridateci la pedana, non perché vi sia il bisogno di dominare le nuove generazioni, come se la Storia non fosse andata avanti, ma perché il docente sia foriero di cultura, educazione, esempio da seguire, e dunque posto in evidenza.
Ridateci la pedana, per non abbassare il livello delle lezioni, perché ogni docente, salendo in cattedra, ricordi a sé stesso, quanto ci sia da fare e senta il peso delle sue responsabilità e riconosca il valore del suo mestiere.
Ridateci la pedana, per dare risalto ad una professione fondamentale per la crescita del Paese, eppure continuamente screditata.
Ridateci la pedana, perché, nella corsa forsennata del progresso, non si ritenga inutile il sapere, la conoscenza, la trasmissione dei contenuti.
Ridateci la pedana, perché la comunicazione tra docente e allievi non sia una chiacchierata tra amici, ma dialogo didattico-educativo, un po’ come tra padre e figlio, che, proprio perché padre e figlio, non possono essere amici.
Ridateci la pedana, non perché non siano belli i banchi e le cattedre multicromatiche, degni del mobilio della cameretta di un figlio unico, ma perché per saper colorare la vita, progettare, pianificare, c'è bisogno di precisione, studio, passione.
Ridateci la pedana, per alzare il livello dei contenuti non la vanagloria di chi occupi indegnamente questo ruolo.
Ridateci la pedana, come simbolo di riconoscenza di un lavoro importante.
Ridateci la pedana, e forse un giorno l’opinione pubblica cambierà idea sui proff, sulle loro 18 ore a settimana e i tre mesi di vacanza in estate.
Ridateci la pedana, se un domani si vorranno ancora giovani pronti a scegliere questo mestiere.
Nicoletta Tancredi

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