Risposte equilibrate
- Nick Mummybook
- 1 giu 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Camilla appare raggiante in cima al corridoio. Sorride, in sella alla bicicletta di sua sorella Paola. Dall'altro lato, in fondo al corridoio, ci sono io, ingranaggio indispensabile di un processo che rende - niente affatto magicamente - i panni da sporchi e maltrattati a puliti e stirati. Sto stendendo il bucato. La vedo traballare. Non tiene l'equilibrio. La bici delle Winx è troppo grande. Ma Camilla è un'appassionata e non demorde.
La vedo avvicinarsi, poggiando prima un piede, poi un altro, all'occorrenza poggiando la mano su uno degli specchi dell'armadio. Già immagino la forma del copertone di quella ruota sporca e lurida spiaccicarsi e stamparsi sulle mie federe bianche al profumo di Marsiglia. Oppure spaccare il vetro e ritrovarmi una figlia piena di cicatrici che neanche un pirata! Oh no!
La guardo, con occhi di fuoco. Vorrei fermarla col pensiero. La piccola, però, non mi legge nel pensiero né sa o vuole intendere la mia occhiata. Non ho scelta: Camillaaaaaaaa – le urlo così tanto che mi avrà sentito tutto il vicinato. E poi con tono più pacato ma fermissimo - in casa non si va in bicicletta! La bambina si ferma, ma non si scompone. Sul viso sempre l'espressione serafica della gioia di pedalare. Sì, mamma, ok, ora parcheggio!
Parcheggio?! E va bene, sto al gioco: E allora parcheggia!
Va bene, parcheggio!
Parcheggia! - la invito nuovamente, che neanche sapevo di saper fare il ventriloquo. Solo che non trovo posto – mi fa la piccola.
Sconsolata. Io, sono io quella sconsolata.

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (2015)




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