Se la Befana esiste davvero

Pandemia: zona gialla, zona arancione, zona rossa. E le date dei regali di Babbo Natale sono saltate. Ma questo, alle mie figlie, l’ho spiegato con grande chiarezza:

- Quest’anno, per disposizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - ho detto loro - Babbo Natale, il quale pure gode di permessi speciali per spostarsi da una parte all’altra del mondo, i regali potrebbe portarli anche prima o dopo il 25.

Noi, per fortuna, siamo stati inseriti nel primo gruppo e quindi il 23 avevamo già spacchettato bambole, puzzle e giochi didattici.

Per la Befana, invece, nessuna preoccupazione. La vecchietta, per tradizione in questa casa, porta “solo” caramelle e cioccolate. Quindi zona gialla, arancio o rossa poco cambia.

E, invece, quest’anno Paola ha espresso il desiderio di ricevere un regalo anche dalla befana! Non uno qualunque, che sarebbe stato troppo semplice, ma un castello della Lego di Harry Potter.

Ora, lì per lì, le ho detto di no! Ribadito prontamente anche dal padre. Ma poi ho considerato il lockdown, l’impegno nella didattica a distanza, l’aver rinunciato allo sport e alla compagnia di altri bambini che non siano le sorelle e allora, siccome - sono sincera - i Lego piacciono anche a me, ho detto a Paola che sarei andata a sentire la Befana. E sono uscita.

Occhiali, mascherina, piumino, cappuccio.

Primo punto di distribuzione. Tentativo fallito. La Befana i castelli di Harry Potter se li è già opzionati tutti.

Non mi demoralizzo. E vado avanti.

Secondo punto di distribuzione. Tentativo fallito. Anche qui i castelli - e ne avevano a decine, quando Babbo Natale usciva per prendere spunto - sono tutti prenotati.

Inizio a preoccuparmi. Ma vado avanti.

Terzo punto di distribuzione. Tentativo fallito. Di Harry Potter neanche un pezzettino minuscolo! Sapevo non piacesse solo a mia figlia ma che a tutti piacesse costruire castelli…

Inizio a dispiacermi.

Girando in auto, mi ritrovo nel quartiere della mia amica Paola, che pure è mamma di tre figli. Sicuramente saprà indicarmi un punto di distribuzione in zona. E invece niente. Troppo traffico, per un negozio troppo piccolo.

Ma in qualche modo bisogna pur fare. Mia nonna i suoi acquisti li faceva al telefono. Provo così. Parcheggio e inizio a chiamare.

Tentativo uno. Fallito!

Non demordo, faccio il secondo numero.

Tentativo due. Fallito!

Ma non demordo, passo al terzo numero.

Tentativo tre. Inizio a sudare…il cappuccio, il piumino, la mascherina, gli occhiali, le lenti appannate. Insorge un senso di frustrazione terribile. I miei occhi nello specchietto retrovisore mi guardano con commiserazione, sotto le rughe della fronte.

Nel frattempo la Befana, visto che naturalmente il binomio “calza+gioco” è stato annunciato anche alle sorelle, procede per accontentare Camilla e Sandra. E ci riesce. Ma il lavoro della Befana o è completo o non è.

Solo una prenotazione online può salvarmi.

E, invece, niente. Troppo tardi anche qui. Tutto finito. O sarebbe postdatato.

Torno a casa, stretta del mio piumino, con le lenti appannate per la mascherina, i capelli ammaccati sotto il cappuccio, insomma menomale che è la Befana.

Mi lavo le mani, le disinfetto, Paola si avvicina e inizio a dirle:

- Paola, a mamma, vedi…

- Mamma, non ti preoccupare. Posso sempre aspettare il mio onomastico o il compleanno.

Mi si spezza il cuore. Mi guardo allo specchio. “Ma che brutta Befana!” - penso.

Che poi il problema non è tanto mio, come madre, ma proprio della Befana, che ha già provveduto per Camilla e Sandra.

Poi, la mia amica Lia, al telefono, mi ricorda di controllare quali siano per le ultime disposizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e... oggi, 10 Gennaio, è arrivato un pacco. Nella bolla d’accompagnamento c’è scritto:

Epifania posticipata per Paola, anno 2021,

secondo disposizioni dell’OMS

e nel rispetto della normativa anti-covid

Dentro - e poi c’è chi non vuol credere alla Befana - abbiamo trovato proprio il castello Lego di Harry Potter che piace a Paola!

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook 2021