Secondo me, faccio yoga e non lo so
- Nick Mummybook
- 8 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Stamattina Sandra ha fatto dei capricci che ci avranno sentito rimproverarla fino all’altro capo della città. O dell’emisfero!
Le metti le mutandine. E “mi fa fastidio”.
E se l’è tolte.
Gliene metti altre. E “mi fa fastidio”.
E se l’è tolte.
E così con i calzini. La gonna. Allora proviamo i pantaloni. E la maglia. Allora proviamo un vestito. Alla fine riusciamo a metterle anche il grembiule. Ma Sandra non si calma e continua a piangere.
Mi arrendo. Non è che per i capricci di Sandra possiamo far tardi tutti!
Così scendo con Paola e Camilla, ognuna la sua borsa, anche la borsa pranzo, perché le bambine oggi mangiano a scuola.
Gerardo, ho tutto io, tu prendi “solo” Sandra!
Sono giù in auto, io, Paola, Camilla, borsa, borsina, borsetta, anche lo zaino di Sandra ovviamente.
Scende mio marito. Nero in viso. Per mano trascina Sandra. Piangente. Frignante. Urlante.
Secondo me, in questo preciso istante almeno cinque famiglie dell’isolato stanno brindando alla nostra partenza, meglio che al varo di una nave. E chissà con quante belle parole, che non possiamo sentire, ci stanno accompagnando.
Sandra urla come una pazza. Ma non mi lascio intimorire. Indifferente schiaccio l’acceleratore.
Per strada, lei si aggrappa al colletto della mia maglia. Io sudo. Anche se il termometro segna 12 gradi. Mio marito oppone un braccio per bloccarla. E infatti Sandra prende a tirarmi il colletto dall’altro lato. Vuoi vedere che mi strozza? Mio marito la blocca. Lei urla. Paola e Camilla sono statue.
Benissimo. Siamo arrivati davanti alla primaria.
Accompagno io Paola e Camilla e mi avvio.
Quando torno in macchina, Sandra piange ancora. Si è tolta il grembiule.
Pazienza, andrà a scuola senza.
Piange per tutto il percorso. Un minuto che equivale a sessanta secondi di urla matte e prova audiometrica per i nostri orecchi. Se all’arrivo non abbiamo perso l’udito, vuol dire che non lo perderemo mai.
Oh, eccoci! Parcheggio davanti al cancello della scuola di Sandra. Con una frenata da telefilm poliziesco, quando gli agenti arrivano sul luogo delitto e scoprono la verità.
Mi giro. Eccola la mia verità: Sandra ha cominciato col grembiule ma si è tolta anche le mutande! È rimasta in maglietta e calzini.
Non sudo più. Forse neanche respiro.
Non so con quali parole la convinco a rivestirsi. E lei si fa rimettere le mutandine. Ma le scarpe no!
Non se ne parla. E scende. Dalla macchina. Con i calzini! Che schifo!
Poi finalmente esce la mitica suor Patty che la persuade ad entrare.
Ora di pranzo. Sandra torna a casa. Le chiedo: Allora come ti sei comportata stamattina?
Sandra, con aria trasognata: Non mi ricordo, non mi ricordo un bel niente!

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (2019)




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