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Proprio oggi pensavo a quanto sia importante il dialogo e il confronto tra mamma e figlia, quando Sandra mi ha chiesto un diario segreto. Sandra, sei anni, la prima elementare iniziata quest’anno, vuole un diario segreto!

Resto scossa e sorpresa. Tra Paola, che è taciturna di suo e che cavarle qualcosa di bocca su qualsiasi argomento è impresa ardua. E Camilla, che osserva e osserva ma pure si apre poco. Io puntavo tutto o quasi tutto su Sandra. E invece questa piccoletta mi chiede il diario segreto.

- Sai, mamma, prima io scrivevo i miei segreti su dei foglietti, mi appoggiavo di nascosto sulla panca del bagno, ma è meglio se tengo un diario!

(Sandra ha dei segreti!)

- Sì - le rispondo, anche se sono perplessa - un diario è più ordinato.

(E che segreti ha?)

- Con la chiave, però, che poi non devi leggere: sono segreti! - specifica con tono da 007.

- Ma certo, a mamma!

E così il diario è arrivato. Anche perché la piccola l’ha chiesto alla Befana e la Befana non è la mamma che può dire no!

Ieri, però, mentre ero al telefono, Sandra è arrivata di corsa da me. Tutta indaffarata. Con qualcosa di urgente sulla punta della lingua.

- Mamma, mamma, voglio dirti un segreto!

- Amore della mamma!

Allora sceglie me come confidente. Allora si fida e si affida. Con o senza diario. Allora anch’io fra qualche anno, almeno con Sandra, potrò farmi una di quelle lunghe chiacchierate, come la mia amica Pina con sua figlia, che è ormai una donna.

- Amore, hai un segreto e lo vuoi raccontare alla tua mamma? E che segreto hai?

Sono tutta orecchi.

- Mamma, ma non ti voglio raccontare un segreto mio: ti voglio dire un segreto di Camilla!

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (01/2021)