Vedi Napoli e poi rispondi

Siamo nel traffico di Napoli. Io alla guida. Con me ci sono anche i miei: mio padre accanto a me, posto da co-pilota, e mia madre sul sedile posteriore, accanto a Sandra, che sta al centro. Camilla, invece, è seduta al lato finestrino. Comoda, sul suo seggiolino omologato, con la cintura di sicurezza allacciata, guarda, sognante ed incantata, la città di Partenope. Sandra pure se ne sta sul suo seggiolino omologato, ma senza cintura di sicurezza!

- Sandra, devi allacciarti la cintura! - tuono davanti.

Ma lei fa orecchie da mercante. Allora interviene mia madre:

- Vuoi farti aiutare…

Ma Sandra dice di non aver bisogno d'aiuto:

- La cintura di sicurezza non la voglio mettere! Non mi va bene!

Per persuaderla, mia mamma sposta il discorso sull’utilità della cintura di sicurezza e sul pericolo che potrebbe correre, viaggiando senza:

- Ma è per te…se mamma deve frenare all’improvviso…

Niente da fare, Sandra è irremovibile.

A questo punto mia mamma sposta il discorso dal senso di responsabilità e di coscienza o di paura del pericolo a quello, più elementare, del rispetto della legge.

- Sandra, ti darà anche fastidio, ma lo dice il codice della strada e la cintura te la devi mettere… - poi aggravando la cosa - Se ci ferma una pattuglia ci fanno la multa…

Ma niente, Sandra ancora non si smuove. Allora mia madre tenta la carta dell’orgoglio, quell’amor proprio che ti fa fare le cose anche con poca convinzione, per non dare agli altri, in questo caso a chi controlla, l’idea di essere negligente…e le dice:

- E se un poliziotto ti vede e ti dice “Bambina, ma tu sei senza cintura di sicurezza!” Tu che rispondi?

E lei, risoluta:

- Bravo! Hai indovinato!

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (2021)