Camperiste in corso
- Nick Mummybook
- 19 set 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Mamma in camper. Figlie in camper. Ognuna a modo suo ovviamente, secondo le personali inclinazioni e disposizioni d’animo.
Paola, per esempio, che in questa fase me l’ha rapita la J. K. Rowling, nella casa a quattro ruote si è trovata un cantuccio per leggere Harry Potter: se ne sta sul letto alto del castello posteriore. Dice che è la sua stanza, quella che non ha neanche nella casa senza ruote. L’ha scelta perché ci sono le “tasche”, dove riporre il libro. Sale su e se ne sta lì finché non devi insistere per farle vedere fuori cosa c’è, che siamo al mare oppure in montagna.
Camilla, che è nella fase "Barbie" che sia Barbie in vespa, Barbie a casa, Barbie in barca, si sente tanto Barbie in camper e allora con i suoi modi frou-frou, si cambia d’abito, gioca a fare la mamma. Esempio di bon ton, per chi pensa, invece, che i camperesti non siano così raffinati.
Infine, c’è Sandra. Me la sono trovata in cabina l’altra sera, tornando da Laceno. Minuta rispetto al sediolino. Stravaccata nella posizione. Sembra una che ha sempre viaggiato su un mezzo di tre tonnellate e mezzo. Praticamente una baby camionista.
Ad un certo punto, una lunga fila. Rallento. Ci deve essere stato un incidente. Si procede a passo d’uomo, poi ci fermiamo del tutto.
Dopo un po’, la marcia riprende, per tutti tranne che per l’auto che sta proprio davanti a noi. È una di quelle situazioni in cui c’è chi preferisce evitare il gioco frizione e freno, per schiacciare l’acceleratore solo quando si può fare qualche metro in più.
Comprensibile! E aspetto placida. Io. Ma Sandra no! Abbassa il finestrino e urla Ueee.
Mi giro verso la bambina, non riconoscendola come figlia mia.
Ma Sandra! - la riprendo.
Che c’è mamma - mi fa lei, con tono da adolescente contestatrice e col braccio proteso - quello non si muove e guarda quanto spazio che c’è!
Le spiego il ragionamento che deve aver fatto il tizio davanti a noi e le dico che non è quello il modo e che comunque non serve a niente urlare Ueee, perché tanto la sua voce dal camper alla macchina davanti non arriva.
Sandra lesta riabbassa il finestrino e urla nuovamente Ueeeee.
L’auto riparte immediatamente.
La baby camionista mi guarda con aria trionfante e mi fa: Ora mi ha sentito, mamma!
Non ti ha sentito - ribatto convinta. È partito per caso adesso. E comunque non sta bene che una bambina urli così dal finestrino, Ueee, è da cafoni!
Sandra intasca. Sembra acconsentire.
Camilla dalla dinette puntualizza, con tono distaccato: Non si dice ueee…che volgarità!
Sandra intasca anche dalla sorella e resta in silenzio.
Dopo pochi secondi siamo di nuovo coda. Sandra è silenziosa.
Si capisce che non è un incidente. In lontananza si vede un semaforo. C’è il senso unico alternato per lavori in corso. Molto meglio così.
Procediamo a passo d’uomo.
Poi di nuovo totalmente fermi.
Tamburello sul volante. Mi piace ascoltare il silenzio di Sandra.
Spengo il motore. Mi piace ascoltare il silenzio in generale.
Sandra avrà capito.
Passa qualche minuto.
Il suo silenzio per me è motivo di grande soddisfazione.
Quando penso che stiamo per ripartire rimetto in moto.
Sandra resta silenziosa.
Passa un altro minuto e la piccola se ne sta lì buona buona, sebbene nella sua posa molto poco elegante.
Tutt’a un tratto, però, vedo che si agita. In un attimo, come se l’avesse morsa una tarantola, si sporge, abbassa il finestrino e urla di nuovo: Ueeeeee
Ma Sandra! - la rimprovero a voce ancora più alta della sua - Ti ho appena detto che non si urla ueeee. Chiudi il finestrino!
Ma mamma …
E poi - l’interrompo subito - ti ho detto che non serve a niente, non vedi che c’è il semaforo a chi urli ueee?
Al semaforo! - mi fa lei, col tono dell’ovvietà.
Ti sembra normale urlare ad un semaforo, che ti aspetti che ti senta e diventi verde?
In quel momento scatta il verde.
Le auto si rimettono in marcia. Tutte. Anche quella davanti a noi.
Vedi, mamma, ha sentito - mi fa la baby-camionista con tono da dama di compagnia.

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook




Commenti