FERMATA DI AUTOBUS - TEMPO (IN)ATTESO
- Nick Mummybook
- 7 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Un’azione banale, come quella di aspettare l’autobus, si trasforma, nello spettacolo di fine anno della scuola di teatro On, in profonda analisi sulla vita. In un centone apparentemente realistico, per la varietà dei personaggi sulla scena, le battute si susseguono a svelare, dietro l’ansia degli impegni quotidiani, i pensieri e i sentimenti più reconditi sull’esistenza e l’esibizione si erge, nonostante la giovane età degli allievi, all’altezza di Aspettando Godot di Samuel Beckett, che dà collante e profondità a tutta la rappresentazione.
Il tema dell’attesa in Fermata di autobus, per la regia di Licia Amarante e Marco Ziello, è declinato nell’ansia di fare tardi, nel desiderio e al tempo stesso nella paura dell’imprevisto, nel terrore di perdere il momento, quello opportuno, in cui le giornate devono prendere forma, secondo la volontà dell’uomo.
La coralità è solo apparente, galleggia sulla superficie di un dialogo in cui ogni personaggio cerca e pretende risposte dagli altri, ma resta incapace di ascoltare i quesiti che gli vengono posti. Ognuno è troppo concentrato su sé stesso per poter effettivamente collaborare con gli altri, proprio come accade nella vita di oggi, in cui spesso si sente dire che manca il tempo e di conseguenza mancano le attenzioni vere e concrete di umanità e solidarietà.
Solo un bambino irriverente osa mostrarsi palesemente disinteressato alle preoccupazioni degli altri e se ne prende gioco, beffeggiandoli in una sonora pernacchia, che è ironica ed originale chiave di salvezza. Di fatto, la maggioranza procede guardando con i paraocchi la propria vita, nell’impresa titanica e altrettanto illusoria di poterla controllare, quanto meno in quei momenti in cui il tempo sembra sospeso ed immobile.
Il punto è capire se tale occasione di essere padroni del tempo sia davvero possibile o se l’attesa sia, invece, soltanto una semplice e deleteria perdita di tempo nella più ottimale delle routine. Su quest’interrogativo prende forma il personaggio della codista, la professionista delle code. Una donna che si presta a fare la fila per altri, per sbrigare commissioni negli uffici. L’occhio attento alla progressione dei numeri sul display e il telefono in tasca per contattare chi si illude di ottimizzare le proprie giornate.
L’attesa, insomma, si colora di diversi sentimenti e punti di vista. Si fa considerazione sul presente e aspettativa per il futuro che, nel personaggio dell’anziana signora accudita dalla figlia, non è paura della morte, come ci si aspetterebbe, data l’età, ma granitica convinzione, scolpita dall’egoismo, di vivere un tempo, se non eterno, quantomeno centrale rispetto alle vite degli altri.
L’attesa è confronto e contrasto di idee, di amore e di orgoglio, di litigio e sopportazione, di battibecco di coppia, di estasi e disgusto del dolore, ma soprattutto è occasione di scelta.
L’attesa può essere la scelta di non attendere oltre. Nessuno. Nessuna cosa. È possibile alzarsi dalla fermata, dove l’autobus del destino non arriva, per prendere in mano la propria vita e viverla a piedi.
I personaggi escono di scena, in maniera originale e buffa, fuori dagli schemi e dai pregiudizi, poiché nell’originalità dei movimenti, che mettono fine all’attesa, si manifesta finalmente l’in-atteso e il dramma dell’assurdo si fa maestro di filosofia.
Gli attori hanno frequentato, presso On Teatro Formazione Cultura, a via Sant’Alferio, nel centro storico di Salerno, i corsi tenuti da Licia Amarante e Marco Ziello, insegnanti e direttori artistici, con l’assistenza di Gerardo D’Amato. Corso ragazzi: Amélie Boccadoro, Maria Giulia De Stefano, Penelope Feo, Camilla Ferraro, Simona Messineo, Paola Pinto, Sandra Pinto, Alice Russo, Sandra Rosaria Sorrentino, Sesili Tcheishvili , Francesca Vitale. Corso Intermedio: Alexis Boccadoro, Asia Maria Iaccio, Paola Iannone, Gianmarco Iervolino, Felisia Napoli, Francesco Ravallese, Gaetano Romano, Federica Russo. Corso Adulti: Giuseppe Califano, Sonia Contò, Enrico Grimaldi, Antonio Leone, Emanuele Verlezza. Corso Pillole di teatro: Annamaria Bruni, Irene Cannavale , Donato Ciotola, Lidia Costantino, Mena Mugnano.
Presso On Teatro Formazione Cultura si sono formati anche gli attori del Corso professionale, il cui ultimo spettacolo è Uno strano tenore: Alessia Cucino, Gerardo D’Amato, Francesco Del Gaudio, Alberto Di Domenico, Sabrina La Regina, Vittorio Morelli, Paola Santamaria. Sempre presso On Teatro Formazione Cultura, durante quest’ultimo anno, si è tenuto il corso di recitazione cinematografica, che ha visto la realizzazione del cortometraggio Curriculum vitae, interpreti: Carolina Amendola, Carmen Landi, Vittorio Morelli, Felicia Romano.
Social media manager di On Teatro Formazione Cultura, Chiara Giovannone. Info sui prossimi corsi 377 996 9033.
Nicoletta Tancredi





Grazie mille per questa recensione che inquadra ed incornicia, coglie, raccoglie e condivide.
Che cos'è il teatro se non questo: restituire occasioni per sentire e riflettere nuovamente, con altri sguardi e consapevolezze.
La codista
Un esempio di come il teatro possa essere uno strumento potente per affrontare tematiche complesse, anche attraverso gli occhi dei più giovani.
Un applauso agli attori e a chi ha ideato questa splendida rappresentazione, che ci invita a riflettere sul valore di ogni istante vissuto.
Semplicemente stupendo