Primo liceo

In un momento di poesia, mista a nostalgia, mentre guido, sotto le luci dei lampioni, a pochi giorni dall’inizio della scuola, penso a Paola, ai suoi 14 anni, al suo primo liceo. Penso, probabilmente con espressione un po’ inebetita: Come sono contenta che Paola inizia il liceo!

Poi svolto ad un incrocio. Ma quant’è cresciuta!

Percorro un rettilineo, mentre pregusto la gioia di una novità imminente. Quante speranze! Al semaforo rosso, rallento ed interrompo il silenzio, che c’è in auto con me, Camilla e Sandra, per condividere la mia emozione con loro ed esclamo:

- Come sono contenta che Paola inizia il liceo!

Dallo sguardo che mi lancia Camilla, che mi sta seduta accanto, occhi grandi e perplessi, mi sorge il dubbio di aver pensato ad alta voce e chiedo, titubante:

- L’ho già detto?

- Sì, mamma! è la risposta secca nel tono tipico dell’adolescente figlia verso madre.

- Va bene.

E mi taccio.

Il silenzio dura meno di un secondo.

Sandra, seduta sul sedile posteriore, con l’aria di chi proprio non riesce a comprendere il mio stato di emozione, appare nello specchietto retrovisore con le labbra incurvate verso il basso, mentre mi dice:

- Ma, mamma, il liceo è una cosa che capita a tutti. Anzi è pure obbligatorio fino al secondo anno!

Ed è così che la prosa burocraticamente lapalissiana della figlia spegne la poesia sublime della mamma.

Piccole e (in)confutabili verità di Mummybook (2025)