Sbagliando s'impara

È inutile che tu mi prenda in giro

e che, insuperbito, contro di me, punti il dito!

È inutile che tu faccia il saputo,

mi guardi bieco, e ti mostri arguto!

È inutile che tu rida a crepapelle, mi volgi le spalle, di me t’importa niente!

Piuttosto ridi con me, se ti diverte: è facile giocare quando le carte son scoperte!

Ma, mentre tu vagavi nell’ignoto, io non ero da te punto remoto.

Lo so, ora ti sembro grossolano, e mi rinneghi, mi scacci lontano.

Indubbiamente pecco di ignoranza, eppure è con me che hai trovato la sostanza

delle cose che un tempo erano nuove e su cui ora proprio non ci piove.

Ancora non hai capito io chi sia?

Ma son l’errore!

Quello che, se sbagli,

in un attimo,

smorza i tuoi abbagli.

Nicoletta Tancredi

Sbagliando, s’impara!

Lo diceva sempre la mia maestra delle elementari. Io così voglio intitolare questa “poesiola” che ho scritto per le mie bambine, perché non abbiano paura di tentare, di provare, di vivere; perché sappiano prendersi in giro; perché la leggerezza talvolta è sintomo di felicità.